Tutta la liturgia (qui) di oggi è piena di spunti e per una volta non mi soffermo solo sul vangelo perché anche la prima e la seconda lettura sono assai interessanti. La prima parla della donna, una donna virtuosa e forte che allieta la casa ed in lei confida il cuore del marito. Una donna d'altri tempi, senza dubbio! Come siamo noi, donne moderne? Quanto allietiamo la nostra casa e l'uomo che ci sta accanto? Quanto sono lontana da questo "tipo" di donna io, io che più che allietare metto ansia persino ai bimbi, io che sto sempre a piangermi addosso, nonostante sappia di aver avuto un grande dono: la mia famiglia.
La seconda lettura, continuando, invita a non dormire e restare sobri perché il giorno del Signore arriva all'improvviso e dobbiamo farci trovare pronti. Non illudiamoci. Quel giorno arriva per tutti e tutti, chi più chi meno, dovrà "rendere conto" di quanto ha fatto, di come ha fatto, e se lo ha fatto, fruttificare il proprio talento.
Ecco il vangelo, la parabola dei talenti. Che fine ho fatto fare al mio Talento? Certo, non abbiamo bisogno di Maria De Filippi per far venire fuori il nostro talento! Dio lo ha affidato a tutti, in misura forse differente, ma a tutti, e ci ha affidato il compito di farlo fruttificare. Non si parla solo di talento come di doni naturali quanto di doni spirituali. Che fine abbiamo fatto fare alla fede ed ai sacramenti ricevuti? Li abbbiamo, appunto, fatti fruttificare o li abbiamo addirittura sotterrati?
buona domenica!
Piccola curiosità (ovviamente copincollata). Il talento è un'antica unità di misura della massa. I Babilonesi ed i Sumeri avevano un sistema in cui 60 shekel formavano una mina e 60 mine formavano un talento. Il talento romano era formato da 100 libbre che avevano una massa inferiore alla mina. Quando era usato come misura monetaria, si intendeva un talento di oro, e quindi il peso di una persona in oro. Durante la Guerra del Peloponneso in Grecia antica il talento era la quantità di argento necessaria per pagare l'equipaggio di una trireme per un mese.
credo che le donne di oggi siano se possibile ancora più virtuose di quelle di un tempo, non fosse altro, che oltre a curare la famiglia molto spesso lavorano tutto il giorno. buongiorno e buona domenica esco. :)
RispondiEliminaera una società - dell'età del bronzo - con un'alta divisione di compiti: quelli spettanti alla donna e descritti nella bibbia (non solo in questo passo) garantivano la tenuta sociale e così facendo consentivano all'uomo di procedere all'esterno dei nuceli famliari per procurare il nutrimento (agricolo o pastorizio) e combattere.
RispondiEliminaOra gli schemi sono saltati e mescolati e per questo ci sembra assurda una visione così riduttiva e "pittorica": ma la necessità della funzione resta, ora condivisa dalla coppia.
buona domenica, carissima!! :)))
Miiii, addirittura tulla la messa. :-)
RispondiEliminaLe mie risposte sono negative: sono senza doni e senza talenti. Oppure ho sotterrato tutto.
Buona domenica, Esco.
Here I am.Non lo so ma in questo particolare momento non mi sento di commentare.La lettura mi ha scatenata tutta unaserie di considerazioni che devo riordinare.Su tutte il ruolo della donna.Perché forse in famiglia interpreto entrambi i ruoli?
RispondiEliminaPer non parlare dei talenti.
Vabbuò.
me ne vac:)
Buona domenica:)
MK
En quando non si confida più?Questo lo dice la lettura?Quando vengono a mancare gli equilibri,le mediazioni,la possibilità di camminare appaiati?Quando viene meno quel percorso e ti rendi conto che la cosa era difettata dall'inizio.Quando vorresti cominciare da capo,con te e solo te?Forse è perché non pieghiamo più la testa come hanno fatto le nostre mamme e le nostre nonne?nell'uno e nell'altro caso,mi sempbra cjhe la parte più debole siano solo ede sclusivamente le donne.
RispondiEliminaCiao Esco.:)
Mk
La capa è un inferno:heade
aumenta il ruolo delle donne aumenta il carico di lavoro da fare.
RispondiEliminama solo per quella parte che vuole essere ancora mamma e lavoratrice.
le altre scelgono.
e forse sono le più intelligenti.
:)
per il talento passo oltre.
come per il dar conto.
ciao 'a sò.
ho i miei dubbi in merito, caro gians. perché a volte la quantità di cose che si fa non vale la qualità. e chi ne soffre sono appunto i figli.
RispondiEliminadici bene mp caro. sembra assurda una tale visione. ma il ruolo oltre che funzione della donna è necessaria per la giusta "economia" familiare...
RispondiEliminaeh testa, non ho resistito. mi piacevano tanto anche le altre letture, per cui...le risposte le trovi da sola, mia cara. occorre munirsi di tanta buona volontà per dissotterrare...se lo si vuole. doni e talenti sono in ognuno di noi.
RispondiEliminabaci.
non si tratta, cara monica, di piegare semplicemente la testa alla maniera delle nostre mamme e nonne. erano altri tempi, certo. sono convinta che la donna, che non è la parte debole, tutt'altro, debba recuperare il suo valore e soprattutto la sua dignità. e poi, si fanno delle scelte che costano in sacrifici ed impegno. camminare in coppia non è mai stato semplice, per nessuno. ci sono rinunce, inevitabili, ma lo si sceglie appunto. se c'è una gran cosa che dio ci ha dato è proprio la possibilità di scegliere.
RispondiEliminaè vero, cara cuncetta, io sono mamma per scelta e lavoratrice per scelta. e tra mille affanni, perché e dura, va bene così. sono una mamma presente e va bene così. di tutto, ciò che mi interessa maggiormente sono proprio i miei figli.
RispondiEliminanon credo però, mia cara che chi sceglie di essere o l'una o l'altra, stia bene con se stessa. avrà sempre qualcosa da rimpiangere e rimproverarsi. e questo te lo garantisco sulla mia pelle. perché se è vero che adesso sto bene così, che ho trovato diciamo il giusto equilibrio, non è stato sempre così. anzi.
baci anche a te, sorella cara.
Appunto.Scegliere.E forse non abbastanza.
RispondiEliminaBacio
Mk
Ecco: se lo si vuole. Ma può essere che lo si voglia ma che non si sappia come fare.
RispondiEliminaBoh.
si ma poi i figli dovranno esserti grata di quanto gli dai, anche in termini strettamente economici, insomma, se una mamma stesse a casa anzichè lavorare, probabilmente certe loro abitudini non avrebbero i fondi necessari, penso anche solo al credito sul telefonino ultimo modello. notte cara. :)
RispondiEliminaBeh!Io faccio la mamma e la moglie senza avere né figli e né marito...figuratevi voi! Credo che in fondo per essere una "buona" mamma ed una "buona" lavoratrice ci sia bisogno solo di un pizzico di organizzazione....tempi,spazi e modi che abbiano il giusto equilibrio...e solo questione di priorità....solo?!?!vabbè il rischio è che si rimanga solo "buone" ma un prezzo bisognerà pur pagarlo!
RispondiEliminal'epoca in cui siamo nati ha creato grandi sconvolgimenti e incertezze sul ruolo delle persone e dei sessi nella famiglia e nella società, siamo cresciuti senza chari e definiti punti di riferimento su cui modellarci senza dubbi, un'epoca molto impegnativa sul piano psicologico, credo che oggi si viva nella totale confusione, e non ci si può lamentare di come ci si barcameni in questo caos, spesso si è naufraghi in casa propria, un abbraccio
RispondiEliminamo sono un uomo lavoratore "in attesa di giudizio!", ma con buone donne intorno a me...
RispondiEliminami sembra di averle già sentite, queste cose. cara titta...e, non è passato neppure tanto tempo!
RispondiEliminae, chevuofa'....
beh, impo, stasera mi commuovi, addirittura...spesso si è naufraghi in casa propria...eggià!
RispondiEliminaè che non sono abituata a leggerti così serio...
ed io ti linko nel prossimo post, tiè!
RispondiEliminacaro anonimo, non so che dirti...arrangiati!
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